lunedì 18 maggio 2009

passeggiando per savona-riflessioni sulla viabilità 25-05-08

Riflessioni passeggiando per Savona

Non è un assioma,nè un postulato,nè un dogma la presunzione di disciplinare ogni tipo di traffico attraverso soluzioni alla moda.La vivibilità di cui andavo orgoglioso quando mi chiedevano della mia città è solo un ricordo.
Il senso di appartenenza alla mia città non lo sento più,mi sento un estraneo,ma non è solo una mia sensazione molti non ci si riconoscono più.
L’utilizzo dei sensi unici ha tagliato a fette la città creando piccoli ghetti.Certo ha permesso di creare parcheggi sulle strade,ha dato alle Amministrazioni un grosso alibi per non provvedere per tempo a creare zone di parcheggio in cintura, sia per i residenti , sia per coloro che vengono in città per lavorare. Ogni senso unico è un fiume senza attracco devi andare e quel pezzo di città ti diventa estraneo.
Cosi siamo arrivati al collasso.Oramai non solo il centro è congestionato,anche quelle zone che una volta erano considerate periferia ,vedi Villapiana,vedi Santa Rita, ,l’Oltre Letimbro; Non si trova un parcheggio e si continua a girare per trovarne uno ,poi si lascia in doppia ,terza fila, un momento ,due momenti.
Lo sviluppo della città nell’Oltreletimbro con la Stazione Ferroviaria, gli Uffici del Catasto,dell’Acquedotto,dei Carabinieri ,della Polizia Stradale, Vigili Urbani ,Insediamenti Commerciali non è stato risposto in maniera idonea.
Gli estensori del primo piano regolatore post ottocento Galleano e Cortese avevano con lungimiranza nel 1856 immaginato una città con strade larghe, vedi corso Italia, 18 metri compresi i marciapiedi,avevano immaginato via Paleocapa(demolendo i vecchi edifici ante ottocento)che collegasse la Torretta alla Stazione Ferroviaria stabilendo le architetture con i portici e la Piazza del Popolo che abbiamo ancora oggi.
I moderni urbanisti avevano immaginato nello spostare la Stazione al di la del Letimbro il prolungamento di Via Paleocapa fino alla stessa come è naturale che sia
Questo non è successo e non succederà visti gli ultimi orientamenti.
La Stazione è staccata dalla città, in linea retta non più di trecento metri per arrivare in centro, Provate la sera quando viene buio quale è la solitudine che si respira,non solo alla stazione, anche nel quartiere intorno.
La stazione è un centro di incontro,di socializzazione,ci potrebbe essere un bar aperto dopo le 9 di sera “‘vai a bere un caffè dopo cena” ,tutto chiuso in città, cerca un tabacchino, un giornalaio tutto chiuso ma che città è diventata? Il Letimbro divide in due la città,ma non ci possono essere due città i ponti esistenti non bastano a collegare le due parti e non basteranno altri due ponti a renderla unita,bisogna coprire il fiume tra il Palazzo di Giustizia e il Palazzo della Provincia naturalmente è una mia opinione.
Il senso unico con corsia preferenziale a salire in Via Paleocapa ha diviso ulteriormente lo”al di qua “del Letimbro.La corsia preferenziale è utilizzata dagli autobus cittadini 7 volte l’ora.
Il senso unico in Via Ventisettembre con corsia preferenziale era stato istituito come via prioritaria per uscire dalla città sia verso ponente che verso levante, ricordo le polemiche, comunque i mezzi pubblici cittadini lo utilizzano 11 volte l’ora. Provate ad immettervi in Via Mazzini !!!!!
Il senso unico, con corsia preferenziale, in via Niella è la via prioritaria per entrare in Savona da ponente e porta in centro tutto il traffico (anche coloro che vogliona andare a parcheggiare nel parcheggione)congestionando Piazza Mameli che riceve via Paleocapa ed anche via P.Boselli come naturale sbocco finale della prima e seconda circoscrizione.
Via Paleocapa,Via Ventisettembre,il tratto di Corso Italia tra l’incrocio con Via Paleocapa e Piazza Marconi a doppio senso libererebbero Piazza Mameli e piazza Diaz dal caos.
Naturalmente ci vorrebbe una bella rotatoria con la torretta al centro tra Via Paleocapa e Via Gramsci ,un’altra rotatoria tra Via XX Settenbre e Via Paleocapa. Il Piano del traffico del 2003 ,riadottando il piano del 1997 prevede tante rotatorie ,prevede il circuito di Villapiana con un ponte sul Letimbro,prevede silos per i parcheggi,prevede di togliere le macchine parcheggiate sulle strade, prevede Piazza Diaz pedonalizzata, prevede……..
Non prevede però l’utilizzo della vecchia sede ferroviaria proveniente da Genova per servire Villapiana e Lavagnola ,20.000 abitanti che per tornare a casa devono adesso attraversare il centro cittadino, due secoli fa avevano capito come entrare a Savona, avevano scavato due gallerie e da Via Scotto erano arrivati in Via Falletti. Sono circa trenta anni che i muri che chiudono le gallerie ci ricordano che di li si può entrare in Villapiana ma nessuno se ne accorge. Non è un assioma,nè un postulato,nè un dogma la presunzione di disciplinare ogni tipo di traffico attraverso soluzioni alla moda.
Firmato procopio giuseppe

Savona 25/05/08

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