“Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova”
Spesso i detti ed i motti popolari sono autentiche perle di saggezza, poche parole di
buon senso che paiono poi, “a conti fatti” il più delle volte azzeccate. In realtà non
sempre è così e se per esempio, vogliamo prendere “alla lettera” il proverbio in testa
alla presente, che sembra avere un carattere quasi “intimidatorio”, sembra voglia
chiaramente auspicare e suggerire di non abbandonare mai le “vecchie strade”, e ciò
limiterebbe ingiustamente ogni progresso.
Ho trovato la cosa molto calzante con l’attualissima “telenovelas” che ci sta
“appassionando” e coinvolgendo chi più chi meno, a diverso titolo, un po’ tutti. Mi
riferisco alla raccolta dei rifiuti domestici differenziata a Savona.
È di tutta evidenza che le argomentazioni coinvolte e le problematiche conseguenti
sono molto ostiche e complesse, con ulteriori diverse sfaccettature ed implicazioni
correlate. Ne consegue che anche solo azzardare una sommaria analisi o formulare
delle possibili soluzioni dell’ottimizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti
urbani di Savona sia un argomento tanto attuale quanto grande e pertanto pare
ovvio che non si possa ridurre né contenere, né tantomeno risolvere ed essere
liquidato in poche righe.
Mi limiterò solo ad alcuni elementari ragionamenti e ad alcune semplici ed ovvie
deduzioni e considerazioni partendo dagli ultimi dati statistici (censimento rifiuti
2024, dati 2023), liberamente consultabili e disponibili sul sito della Regione Liguria.
La raccolta differenziata sul territorio ligure è solo del 59,35% (le Regioni più virtuose
sono il Veneto, Emilia Romagna e Sardegna, rispettivamente con il 76,6%, 77,1% e
76,3%), purtroppo in linea ed equiparabile alle percentuali delle ragioni meridionali
dell’Italia, che hanno il deficit maggiore.
Nelle province liguri la raccolta differenziata vede La Spezia con il 76,21%, Savona
con il 63,05%, Imperia con il 57,12% ed infine Genova con il 53,84%.
Nei comuni liguri, la raccolta differenziata vede il comune di La Spezia con il 81,73%,
Imperia con il 68,78, Genova con il 47,02 e Savona con il 43,76 (a titolo di curiosità:
Albenga ha ben il 75,04% e Ventimiglia solo il 28,40%).
Alla luce di questi significativi deficitari dati, è indubbio che il comune di Savona si sia
posto il dovere e l’obiettivo di “metter mano” alla problematica.
Attualmente a Savona vige, una seppur “blanda”, raccolta differenziata.
A mio personale avviso, tralasciando le inutili e sterili polemiche di come la raccolta
differenziata a Savona, da vent’anni a questa parte, sia stata “lasciata al palo” e
quindi colpevolmente trascurata, altre iniziative si sarebbero potute utilmente
applicare e si potrebbero con profitto ancora effettuare.
Innanzitutto monitorare maggiormente le dinamiche di conferimento dei rifiuti da
parte dei concittadini. Sensibilizzando la cittadinanza, educandola (partendo anche
dai primi cicli scolastici, le varie associazioni, ecc.), magari anche informandoli dei
dati statistici. Effettuando maggiori controlli, e assumendo anche specifico personale
ed appositi vigili con chiare mansioni di ispezione-controllo e con espliciti mandati
sanzionatori nei confronti di quei cittadini indisciplinati, incivili, maleducati e recidivi
ad aderire bonariamente al riciclo. Non è certo un segreto che quotidianamente la
raccolta indifferenziata di Savona subisce i numerosi arbitrari conferimenti di rifiuti
da parte dei cittadini provenienti dai comuni limitrofi più intransigenti e “severi”.
Il ruolo e l’importanza della videosorveglianza in città poi, è un argomento, una
necessità urgente ed un prezioso ed indispensabile ausilio che il comune di Savona si
dovrebbe capillarmente dotare ed il cui investimento non dovrebbe rimandare oltre.
La vigilanza in maniera continua sulle presunte operazioni illecite compiute sui
conferimenti dei rifiuti, sarebbe solo una delle preziose applicazioni di tale moderno
strumento. Colmerebbe infatti anche un grave gap a livello di sicurezza, criminalità,
violenza e percepita insicurezza da parte dei cittadini savonesi, stanchi dei numerosi
ed impuniti episodi di inciviltà, di delinquenza, di violenza e di degrado cittadino
purtroppo sempre più numerosi a Savona.
La nuova raccolta dei rifiuti differenziata non è ancora partita e non si sa bene ancora
quando potrà partire. Le spese sostenute dall’Amministrazione e dalla Sar-S Srl sono
già state molte. I cittadini sono confusi, alcuni molto arrabbiati da come è stata
progettata e condotta tutta l’operazione.
Ma ora, al Sindaco, chi glielo dice?
P.S. Un ultimo dato statistico, reale ma di tenore più ameno. Chi l’avrebbe mai detto
che la prima traccia di raccolta differenziata nella storia contemporanea è stata nella
Napoli borbonica, capitale del Regno delle Due Sicilie sotto l’amministrazione di
Ferdinando II, che emanò la norma: con decreto del 3 maggio 1832, firmato dal
Prefetto della polizia di Napoli, Gennaro Piscopo.
Franco Pomerano
venerdì 23 maggio 2025
2025-05-23 Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova di Franco Pomerano
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