Sanzioni canone unico a Savona: il Comune va incontro ai contribuenti con la rateizzazione del debito
Savona. Vista la grave situazione economica che sta mettendo in ginocchio molte attività, il Comune darà mandato a ICA, la società che si occupa per il Comune di affissioni e imposte, di procedere con una rateizzazione del debito per aiutare i pubblici esercizi e le piccole imprese. E’ l’esito dell’incontro tra il sindaco Marco Russo, il vicesindaco Elisa Di Padova e l’assessore al bilancio Silvio Auxilia per andare in contro ai titolari di attività che si trovano a dover pagare sanzioni ingenti per il ritardo nel pagamento del canone annuale su pubblicità e insegne.
“La misura delle sanzioni – spiega Auxilia – origina da un regolamento comunale di due anni fa e segue una normativa nazionale per cui non è possibile modificare il regime sanzionatorio perchè non abbiamo la possibilità di farlo. Invece, si può ridurre la sanzione modificando il regolamento. Lo faremo per coloro che fanno ravvedimento operoso (cioè pagano in ritardo ma prima che gli arrivi una cartella)”.
Sono infatti 690 (su 2300 contribuenti) i titolari di attività commerciali ai quali è arrivato dalla Ica Srl un accertamento esecutivo per tardivo versamento. Chi ha pagato entro 15 giorni la data di scadenza ha dovuto pagare una sanzione pari al 65% della somma dovuta, oltre le due settimane il 100%, non pagata o solo parzialmente il 150%.
“Ci siamo attivati. Ma bisogna precisare che dalle informazioni che abbiamo avuto, più della metà delle cartelle sono di valore unitario inferiore a 300 euro. L’80% è inferiore a mille euro. Non si può parlare di un massacro”, ha commentato l’assessore al bilancio Silvio Auxilia.
Nel frattempo continuano in città le segnalazioni degli esercenti raggiunti dagli accertamenti. In qualche caso davvero pesanti. Succede ad esempio ad un bar del centro, colpito dalla “famigerata” sanzione del 150% destinata a chi ha dimenticato di pagare. Nel suo caso galeotto è stato il canone del dehor, 411 euro che ora sono diventati 1035.
“Ne venivo da due anni di Covid, in cui grazie alle agevolazioni non avevo pagato nulla – racconta il titolare – quindi non ricordavo bene la scadenza: credevo fosse a giugno, invece era ad aprile”. Con una ulteriore beffa: “Ho ricevuto la pec ad aprile, ma il mittente era ‘Ica Srl’ invece del Comune di Savona. Non avendo mai versato a loro la concessione del dehor (entrata nel canone unico solo nel 2021, ndr), non li avevo mai sentiti nominare. Così ho pensato a qualche proposta commerciale, e ho ignorato la mail”.
Un errore fatale: “Ora ai 411 euro originali se ne sono aggiunti 616 di sanzione, che con interessi e spese portano a un totale di 1035 euro”. L’amarezza è tanta: “Per carità, ho sbagliato io, e quindi capisco la sanzione. Ma ci vorrebbe una percentuale ‘umana’… magari più piccola se paghi entro un certo giorno e a crescere se ritardi ancora. Ma parliamo del 5-10%. Una sanzione del 150%, invece, mi pare davvero eccessiva”.
Il ravvedimento operoso non è più ammesso adesso a meno che non modifichino qualcosa con una delibera del Consiglio Comunale
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