martedì 19 novembre 2019
lunedì 4 novembre 2019
2019-11-05 Da La Stampa quotidiano nazionale " Polemiche su dimissioni capo della Polizia Municipale "
SENZA PAROLE
Emiliano Bezzon, il comandante dei vigili che si è dimesso, scrittore di libri gialli ed ex carabiniere
é da un pò di tempo che vorrei, attraverso un accesso agli atti, conoscere come l'Amministrazione spende i proventi delle multe fatte dalla Polizia municipale.
(vedi art. 208 del CdS e art. 393 del regolamento del CdS. )
Visto lo stato delle nostre strade.
Ma non spetta a me farlo per il momento
Dopo l’addio del comandante, il malumore dei vigili: “Facciamo troppe multe, non siamo gabellieri”
Gli agenti contro l’obiettivo di aumentare del 10% i verbali. Al comando difendono l’ex capo: “Applichiamo le norme e ci scaricano”
Emiliano Bezzon, il comandante dei vigili che si è dimesso, scrittore di libri gialli ed ex carabiniere
massimiliano peggio Pubblicato il
05 Novembre 2019
TORINO. «Signor comandante basta fare i gabellieri. Un buon
agente non si misura dal numero di verbali che redige, ma dalla sua
capacità di risolvere “i casi” che gli vengono segnalati, a
volte in pochi istanti occorre analizzare la situazione e prendere
una decisione».
Queste parole, scritte pochi giorni fa da un agente della polizia municipale, fanno parte di una lunga lettera aperta scritta al comandante Emiliano Bezzon e diffusa dal sindacato autonomo Csa. Parole che svelano un malumore tutt’altro che isolato nel corpo e che riguarda il target delle multe. «Quel 10% in più di verbali, rispetto all’anno precedente, quale obiettivo di risultato richiesto a tutti i comandanti di sezione». Un risultato di «performance» dettato dall’alto, con gli obiettivi fissati dall’amministrazione comunale. Dalla giunta insomma. Obiettivi che il comandante Bezzon, a sua volta, ha rivolti al personale. A conti fatti un cortocircuito. «La vicenda dei monopattini - dicono molti vigili - è l’apoteosi di questa gestione schizofrenica della città».
Già perché sulla strada, questa ondata di 10% di multe in più, si è tramutata in una «caccia» in tutti i quartieri. Migliaia di multe a settimana. Ogni ausiliario del traffico con il compito, «consigliato» o «imposto», stando alle sfumature, di fare 50 multe al giorno. Così si racconta nei comandi. E pare, addirittura, che giorni fa un’ausiliaria si sia messa a piangere al rientro in ufficio, per non aver raggiunto il «target» giornaliero. «Adesso che cosa mi faranno? Non mi riconfermeranno» diceva preoccupata.
E come dimenticare l’ondata di multe garantite dalle« supercar antisosta», con le telecamere di produzione israeliana, che si sa sono le più efficienti. Molti vigili hanno criticato questa «pesca a strascico». Anche nella lettera inviata al Csa si fa riferimento a questa pratica. «Signor Comandante gran parte dei verbali vengono elevati con telecamere. Gli agenti, poi, sono impegnati a sbobinare i filmati. Queste multe servono a prevenire? Negativo. Senza preavviso, il fogliettino sul parabrezza, il cittadino non saprà di essere stato sanzionato. Questa non è prevenzione, Questo non è il modo in cui vorremmo lavorare».
Eppure, nelle settimane scorse, in molti quartieri sono scoppiate proteste per l’assedio dei «nuovi agenti» sguinzagliati nelle strade con i taccuini da riempire. A molti torinesi tutto ciò è parso un accanimento. Ecco allora compiuto il cortocircuito. Se l’obiettivo di fine anno è di aumentare del 10% il numero delle multe, non si capisce perché il comandate sia finito sulla graticola per «l’affaire monopattini». Qua e là tra gli uffici dei vigili si racconta di una riunione infuocata tra il comandante, alcuni assessori e consiglieri Pentastellati. L’ultimo atto di un rapporto diventato irrevocabile da ieri, stando alla decisione di Bezzon, che lascia Torino per tornare al comando di Varese, da dove è arrivato sulla scorta della fiducia della sindaca. «Prima ci chiedono applicare la legge, e poi quando lo facciamo ci scaricano», sono i commenti pieni di amarezza che serpeggiavano ieri tra i vigili.
Adesso chi prenderà il posto di Bezzon? Difficile trovare qualcuno dall’esterno disposto a lanciarsi in questa avventura amministrativa, ormai avviata alla scadenza. Del voto s’intende, al 2021. Bezzon in fondo, da scrittore di gialli qual è, ama i colpi di scena. E in questo caso ne ha dato prova.—
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Queste parole, scritte pochi giorni fa da un agente della polizia municipale, fanno parte di una lunga lettera aperta scritta al comandante Emiliano Bezzon e diffusa dal sindacato autonomo Csa. Parole che svelano un malumore tutt’altro che isolato nel corpo e che riguarda il target delle multe. «Quel 10% in più di verbali, rispetto all’anno precedente, quale obiettivo di risultato richiesto a tutti i comandanti di sezione». Un risultato di «performance» dettato dall’alto, con gli obiettivi fissati dall’amministrazione comunale. Dalla giunta insomma. Obiettivi che il comandante Bezzon, a sua volta, ha rivolti al personale. A conti fatti un cortocircuito. «La vicenda dei monopattini - dicono molti vigili - è l’apoteosi di questa gestione schizofrenica della città».
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LODOVICO POLETTO, ANDREA ROSSIGià perché sulla strada, questa ondata di 10% di multe in più, si è tramutata in una «caccia» in tutti i quartieri. Migliaia di multe a settimana. Ogni ausiliario del traffico con il compito, «consigliato» o «imposto», stando alle sfumature, di fare 50 multe al giorno. Così si racconta nei comandi. E pare, addirittura, che giorni fa un’ausiliaria si sia messa a piangere al rientro in ufficio, per non aver raggiunto il «target» giornaliero. «Adesso che cosa mi faranno? Non mi riconfermeranno» diceva preoccupata.
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andrea rossiE come dimenticare l’ondata di multe garantite dalle« supercar antisosta», con le telecamere di produzione israeliana, che si sa sono le più efficienti. Molti vigili hanno criticato questa «pesca a strascico». Anche nella lettera inviata al Csa si fa riferimento a questa pratica. «Signor Comandante gran parte dei verbali vengono elevati con telecamere. Gli agenti, poi, sono impegnati a sbobinare i filmati. Queste multe servono a prevenire? Negativo. Senza preavviso, il fogliettino sul parabrezza, il cittadino non saprà di essere stato sanzionato. Questa non è prevenzione, Questo non è il modo in cui vorremmo lavorare».
Eppure, nelle settimane scorse, in molti quartieri sono scoppiate proteste per l’assedio dei «nuovi agenti» sguinzagliati nelle strade con i taccuini da riempire. A molti torinesi tutto ciò è parso un accanimento. Ecco allora compiuto il cortocircuito. Se l’obiettivo di fine anno è di aumentare del 10% il numero delle multe, non si capisce perché il comandate sia finito sulla graticola per «l’affaire monopattini». Qua e là tra gli uffici dei vigili si racconta di una riunione infuocata tra il comandante, alcuni assessori e consiglieri Pentastellati. L’ultimo atto di un rapporto diventato irrevocabile da ieri, stando alla decisione di Bezzon, che lascia Torino per tornare al comando di Varese, da dove è arrivato sulla scorta della fiducia della sindaca. «Prima ci chiedono applicare la legge, e poi quando lo facciamo ci scaricano», sono i commenti pieni di amarezza che serpeggiavano ieri tra i vigili.
Adesso chi prenderà il posto di Bezzon? Difficile trovare qualcuno dall’esterno disposto a lanciarsi in questa avventura amministrativa, ormai avviata alla scadenza. Del voto s’intende, al 2021. Bezzon in fondo, da scrittore di gialli qual è, ama i colpi di scena. E in questo caso ne ha dato prova.—
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
é da un pò di tempo che vorrei, attraverso un accesso agli atti, conoscere come l'Amministrazione spende i proventi delle multe fatte dalla Polizia municipale.
(vedi art. 208 del CdS e art. 393 del regolamento del CdS. )
Visto lo stato delle nostre strade.
Ma non spetta a me farlo per il momento
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